Se russa troppo? Attenti al palato molle deformato

Condividi questa pagina

Oggi desidero parlarvi di Tosca, una deliziosa Carlina residente in Toscana che, come molti dei vostri fidati compagni, “russava tanto da far tremare i vetri” spiegava Simona la proprietaria.

Questa “bimba” concedetemi il termine, l’ho conosciuta all’edizione delle Ugopiadi 2015 (le Olimpiadi del cane carlino) durante una delle classiche visite a cui molti di voi sono ormai abituati ad assistere.

Proviamo quindi a farne un sunto in modo che se anche voi con il vostro carlino state vivendo una situazione affine, magari potrebbe darvi il “La” per un controllo più specifico.

Tosca, sempre di gran appetito e voracità e con qualche chilo di prosperità di troppo, nel tempo aveva manifestato una progressiva riluttanza al camminare e muoversi. Le piaceva giocare ma “tendeva al risparmio” come specificava la proprietaria, non solo, ma la tosse nel tempo era diventata copiosa tanto da ricordare “un fumatore seduto al bar” per non parlare poi di quando ferma a guardare la televisione con il suo respiro poco profondo sembrava “una pentola che bolliva”.

Ogni occasione era buona per respirare a bocca aperta anche d’inverno ed in estate era impossibile farla muovere da quanto facilmente cadeva in uno stato di affanno.

Come accennato precedentemente l’appetito non mancava, ma con relativa frequenza sia quando mangiava che quando beveva la tosse era in agguato.

Buffa e divertente come sempre con quel “faccino da schiaffi”, Tosca non aveva mai voluto farsi mettere le mani in bocca né tanto meno farsi visitare correttamente e questo, in parte, condusse verso diagnosi poco precise. Col tempo erano apparse anche le prime bronchiti che talvolta si trasformavano in polmoniti ostinate nel tornar indietro.

Dopo diversi consulti avuti con Simona ha deciso di portarmi in visita Tosca.

Presa a cuore più delle altre volte il suo caso, ho voluto sensibilizzare e incoraggiare i proprietari nel prendere la decisione di raggiungere una giusta diagnosi, nonostante i “discutibili rischi” a cui si poteva andare incontro. Le risposte delle analisi non hanno tardato ad arrivare e far luce sul caso: Tosca aveva il palato molle, ossia quel velo che durante la deglutizione del cibo tappa la trachea favorendo l’ingresso nell’esofago, sproporzionato nelle dimensioni. Se volessimo forzare la mano facendo un paragone basta pensare a quando siamo al mare e con maschera e boccaglio andiamo sott’acqua. Ricordate quei vecchi boccagli dove era presente un galleggiante che tappava l’ingresso come ci immergevamo?

La presenza di questa deformazione spiegava in un colpo solo tutti i sintomi di Tosca. Il russare era dovuto alla vibrazione di questo velo e l’affanno era la diretta conseguenza di un mancato e corretto afflusso di aria alle vie respiratorie tanto da favorire bronchiti con conseguenti polmoniti difficili da trattare. L’estate il quadro peggiorava perché il cane, non sudando, poteva raffreddarsi esclusivamente aumentando la ventilazione polmonare che nel caso di Tosca risultava impossibile.

Lo sforzo continuo nel voler respirare ha condotto ad un collasso irreversibile della trachea la quale si era capito sarebbe rimasta menomata ed alla conseguente perdita del 90% del polmone sinistro. La tosse durante i pasti era dovuta ad una anomala deviazione del bolo alimentare.

Dopo svariate peripezie tese a migliorare le condizioni di Tosca siamo arrivati all’intervento di rimodellamento del palato molle tramite la nuova tecnologia laser, presso un centro specializzato di mia fiducia. L’intervento, non scevro da rischi per via delle condizioni generali, è durato pochi minuti.

Com’è finita?
Tosca è viva e vegeta, gode di una splendida forma fisica nonostante i suoi permanenti “acciacchetti”, respira liberamente correndo per le scale e giardini come non faceva da tempo.

La tosse via via torna ma non come prima mentre nessun boccone è più andato di traverso. L’intervento non ha avuto nessuna influenza sull’appetito, rimanendo invariato proprio come la simpatia che la caratterizza. La dieta tuttavia si è fatta d’obbligo visto il grasso che circondava i tessuti delle prime vie respiratorie e che può influenzare negativamente la deglutizione.

Simona finalmente dorme la notte e il palato molle deformato è alle spalle.

Non solo ma ha riscoperto il piacere di avere un cane brillante, attivo che addirittura si diverte a fare l’aerosol “mangiandone i fumi”, visti i problemucci di carattere anatomico.

Tutto questo cari lettori per sensibilizzarvi una volta in più riguardo la necessità di un controllo approfondito delle vie respiratorie di questa razza in forma precoce e decisa (soprattutto per verificare l’eventuale palato molle). Come avete inteso il problema è ampiamente diffuso con severità chiaramente diverse. Invito quindi tutti voi a non sottovalutare il problema del russare e soprattutto se avete bisogno di un consulto non esitate a contattarmi.

Dr Edoardo Gonzaga
Medico Veterinario
Spec. Malattie dei piccoli animali e omotossicologia
Consulente Tecnico del Tribunale di Livorno
Membro del Royal College di Londra
Vet. Uff. FNOVI per corsi formativi dei proprietari, rilascio patentini e didattica scolastica
www.veterinariogonzaga.it

[Vai alla rassegna stampa]

Tra gli altri hanno chiacchierato di noi:

 
Rai News
TG 5
Mediaset Tgcom 24
La Repubblica.it
Ansa.it
Vanity Fair.it
La Nazione
Corriere della Sera
Rai Radio 2
L'Arca di Noè
Adnkronos
 
MailOnline
Radio Deejay
QuiLivorno.it
Il Tirreno
Il Resto del Carlino
DeAbyDay
POPSUGAR
Dayton Daily News
Toscana TV
Qua la Zampa!
Velvet Pets