I 5 sintomi dei parassiti intestinali nel cane
Autore: Dr. Gonzaga
Cosa fare nel caso in cui il nostro abbia "ospiti" non desiderati nell'intestino?
Un’impressione di generale certezza e tranquillità è quella che il problema dei parassiti intestinali nel cane sia ormai risolto o comunque sotto controllo vista la vasta gamma di farmaci che si ha a disposizione. Perché quindi parlarne?
Perché in un sistema di interazione tra popolazione umana e ambiente da una parte ed animali da compagnia dall’altra, è veramente difficile poter azzerare il rischio di incontro tra parassita ed ospite.
Tutti i parassiti, anche i parassiti intestinali nel cane, alterano profondamente lo stato di benessere dell’ospite e l’elevato numero di uova disperse dai parassitati consente sia il mantenimento della stessa che la relativa diffusione.
I parchi cittadini , le aree gioco e non per ultimo tutti i marciapiedi disseminati come campi minati, dei “regali” dei cani dei proprietari meno attenti , sono le aree del territorio urbano più esposte per contrarre un’infestazione.
I fattori che entrano in gioco sono svariati, si passa da un incremento del numero degli animali da affezione da contrapporre al numero inversamente proporzionale delle aree verdi urbane disponibili, banalizzazione del problema e non per ultimo inosservanza delle regole igieniche e carenza di controlli.
Il problema delle endoparassitosi intestinali diventa quindi più che mai attuale e richiede un controllo continuo.
La sintomatologia per i nostri amici scodinzolanti, è abbastanza complessa, possiamo riassumere in:
- dimagramento;
- disturbi dell’apparato gastro-enterico (vomito – diarrea);
- sviluppo anomalo del cucciolo;
- anemia,
- affaticamento
Nella conduzione ambulatoriale spesso trovo soggetti con più parassiti di specie diverse, risulta quindi chiaro quanto possa esser nociva questa convivenza per il nostro amico a quattro zampe e quando diventi necessaria un’adeguata ed attenta terapia.
L’esame delle feci è pertanto basilare per mantenere in salute i nostri piccoli, tanto da rilevare non solo la presenza dei parassiti ma anche (in rari casi) il perdurare della stessa anche dopo il trattamento farmacologico. In tali situazioni basta ripetere nei giorni seguenti l’esame ed in caso di esito dubbio ripeterlo a distanza di una settimana.
Per questo semplice esame è sufficiente una piccola massa grande come una noce, ma soprattutto che il proprietario osservi come defeca il proprio cane in modo da apprezzare ogni situazione che si discosti da una normalità.
Buona pratica per evitare parassiti intestinali nel cane diventa quindi:
- disinfettare l’ambiente dove vive;
- disinfettare le mammelle della madre prima di dare il latte ai cuccioli;
- asportare regolarmente le feci;
- usare ciotole per l’acqua che non si possono rovesciare;
- lavare quotidianamente i recipienti dove mangiano e bevono.
Ricordo infine che per le attuali disposizioni vigenti in materia igienico-sanitaria, proprio per la stretta convivenza tra animali e uomo, la sverminazione è stata fissata come “buona pratica “ per un minimo di 3 volte l’anno.
Dr Edoardo Gonzaga
Medico Veterinario
Spec. Piccoli Animali, Omotossicologia, Membro Royal College di Londra
Consulente Tecnico del Tribunale di Livorno
Visita il sito web all’indirizzo www.veterinariogonzaga.it.